Come progettare un logo: 5 fasi da seguire
Ti spiego quale è il mio metodo per progettare al meglio un logo professionale, in precisi step consecutivi gli uni con gli altri.
PRIMA FASE: fatti sempre tante domande prima di progettare un logo personalizzato
Io faccio davvero tante domande al cliente, sia a voce, sia per mail e uso Typeform dove ho impostato un questionario digitale, super comodo dove il cliente può rispondere a delle domande che ho impostato.
Questo mi serve ad acquisire informazioni, dati e faccio parlare molto il cliente tentando di andare al di là del mero fatto. Cerco di individuare i valori del suo business che vuole trasmettere e che caratterizzano lui e solo lui. Faccio ricerca sia di informazioni sia di immagini attinenti al suo caso. Ricerca a menadito.
Usiamo anche Pinterest come modalità ispiratrice, mi serve per capire lo stile visivo vicino al cliente. Questo è il mio profilo Pinterest, se ti va di sbirciare un po’.
SECONDA FASE: disegna a mano libera
Disegno, disegno e disegno. Potrei anche mettermi su Illustrator e disegnare lì, volendo, ma farlo a mano libera è molto molto utile.
Tu potrai dire “ma io non so disegnare”. Non è importante, muovere comunque la mano e prendere la matita o qualsiasi altro strumento, mette in atto una relazione molto importante fra i dati razionali acquisiti nella prima fase e il fatto di trasferirli fisicamente su carta.
TERZA FASE: progetto in Adobe Illustrator, quando sono convinta delle idee
Eccomi Adobe Illustrator, sono tutta tua.
Solitamente in questa fase può capitare che io inserisca sulla tavola di lavoro una foto dello schizzo fatto a mano perché è molto utile avere sotto traccia lo schizzo originale e con i livelli in Illustrator puoi facilmente farlo (basta bloccare il livello dove inserisci lo schizzo a mano libera).
Questa è una fase di prove su prove fino a quando non arrivo al risultato desiderato che nella mia testa si va formando.
Ti consiglio di lavorare con estrema concentrazione perché quando si inizia venire interrotti è una “tragedia”.
Però anche staccare e allentare lo sguardo ogni tanto è necessario.
QUARTA FASE: presento la proposta al cliente, questa è la fase dell’ascolto attivo
Quando sono pronta e convinta presento le 2 proposte al cliente: sì ne sottopongo sempre 2 e le corredo si spiegazioni, tavole di esempio su utilizzo del logo perché vedere “nero su bianco” come il loro logo può essere usato aiuta nella scelta.
Solitamente presento le seguenti varianti per entrambe le proposte:
- versione a colori
- versione ad 1 colore e in negativo, cioè logo bianco su sfondi scuri
- simbolo semplificato
- mockup di esempio che scelgo a seconda della tipologia di business; per esempio se progetto un logo per un B&B predispongo qualche mockup si esempio dove mostro il logo ricamato su un asciugamano; se progetto un logo per una azienda di prodotti cosmetici predispongo degli esempi su flaconcini di cosmetici e via di questo passo
- laddove utile per il cliente inserisco anche il concept dal quale sono partita. Può essere per esempio che il cliente operi in un territorio connotato da una presenza floreale che lo caratterizza? Parto da quell’elemento se utile al progetto. Sono solo esempi naturalmente. 😉
QUINTA FASE: passo alla fase esecutiva e preparo il brand book finale
La fase esecutiva è caratterizzata da 2 “pilastri” fondamentali per me, vale a dire fornire:
- tutti i formati possibili del logo e di eventuali altri elementi grafici utili quale simbolo semplificato per esempio;
- un brand-book riepilogativo che funge come una sorta di “mappa visiva” dove il cliente ha sempre modo di vedere il riepilogo di tutto quello che caratterizza il suo brand lato identità visiva.
Nello specifico, per quanto riguarda il logo, fornisco i seguenti formati:
- .ai ossia il file in Illustrator aperto
- .pdf ossia il file in Acrobat con qualità massima
- .jepg per usarlo come immagine
- .png con sfondo trasparente, per usarlo con molta versatilità su sfondi diversi
Il brand-book non è un tomo ma uno strumento molto agile e smart, dove inserisco tutte le tavole necessarie per far visualizzare al cliente il proprio logo e che può inviare ai propri fornitori per fare in modo che siano sempre rispettate le linee guida di utilizzo.
Oltre al logo inserisco naturalmente la palette colori con tutti i valori espressi sia in quadricromia sia in pantone per l’utilizzo su carta e in rgb ed esadecimali per l’utilizzo sui social e sul web. Senza scordare l’individuazione dei font del logo e il suggerimento su font alternativi da utilizzarsi su strumenti quali Canva ma anche il pacchetto Office per esempio.
Il cliente per me infatti deve essere sempre in grado di essere autonomo. Io voglio clienti felici, non clienti schiavi di me, è il mio mantra guida.
Spero che questo mini “tutorial” del mio metodo su come progettare un logo possa tornarti utile. Anche a chi un logo deve commissionarlo e pensa che “tanto è solo un disegno”. Avere consapevolezza di queste fasi progettuali può tornarti utile nella scelta del professionista più adatto alle tue esigenze. 🙂
Mi chiamo Carolina Frangipane, sono una graphic designer e mi occupo di brand identity e impaginazione.
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