Brand Identity e Impaginazione
Canva è una web app che io apprezzo infinitamente, fa da ponte fra me e i miei clienti. Ma ci sono cose che assolutamente sconsiglio di fare con Canva e una di queste è quella di impaginare con Canva dei contenuti lunghi. Per contenuti lunghi intendo dire tutti quei supporti grafici che superano le 8 pagine e che hanno dei testi concatenati che scorrono nelle pagine.
Anche se molti grafici storcono il naso all’idea di usare Canva e i meme dispregiativi nella categoria si sprecano, io apprezzo molto questa web app se usata con criterio.
E per me il criterio fondamentale è che i template su Canva sono la mossa vincente se costruiti sulla brand identity del cliente.
Diversamente, con tutto il ben di Dio di disponibilità fra modelli, template, file pronti o quasi, estetiche curatissime, ci vuole poco a perdersi.
E perdersi significa in sostanza perdere di riconoscibilità, perché senza dei punti fermi visivi decisi a monte, si rischia l’effetto transformer ogni due per tre.
E un brand che non è riconoscibile che brand è?
Ma allora si può impaginare con Canva?
Ma quindi Canva mi piace? Oh sì, perché permette al cliente di essere autonomo e non dover dipendere da me per le più piccole modifiche. Io disegno per loro dei template personalizzati sulla loro identità visiva, sui loro obiettivi, sui loro format e loro possono agevolmente inserire i contenuti. That’s it.
In sostanza su Canva sconsiglio di gestire file lunghi, come ad esempio:
Insomma tutto quello che ha una lunga foliazione in cui il testo ha spesso necessità di scorrere fluido andando a capo da una pagina all’altra. Gestire una cosa del genere con testo che scorre su Canva è da masochisti secondo me, detto fuori dai denti.
Un’altra cosa importantissima per un grafico professionista che si occupa di impaginazione, è la gestione della fase di pre-stampa che su Canva non è assolutamente proponibile gestire.
Senza entrare troppo nello specifico, ci sono processi da rispettare quando si manda in stampa professionalmente, ad esempio:
Ma quindi non posso stampare un volantino o un biglietto dal pdf prodotto su Canva? Ma sì, a meno che non si cerchi una gestione cromatica super luxury.
Ma quando ci spostiamo dall’ambito del “stampo 100 bigliettini da visita per me” al “voglio progettare un’agenda e mandarla in stampa in 100 copie”, beh io qui mi fermerei decisamente.
Per farti capire meglio la questione, a seguire ti faccio vedere quali sono le impostazioni di stampa che io ho salvato nei miei programmi di grafica professionale, che corrispondo ad alcuni fornitori on line che periodicamente utilizzo.
Ecco, anche le tipografie on line più serie ti chiedono di rispettare determinate caratteristiche da applicare al file di stampa e con Canva no, non puoi.
Ci sono poi delle accortezze che un grafico editoriale impaginatore può affrontare con accuratezza, come ad esempio la gestione:
Insomma possono sembrare cose da perfezionisti, ma l’impaginazione e la stampa sono processi dove la cura della perfezione (prendete il termine con le pinze) è molto importante e nella grafica c’è molta matematica e rispetto di armonie, allineamenti e proporzioni.
Sì anche il colore, croce e delizia di qualsiasi grafico che mandi in stampa i progetti che impagina, necessita di una gestione e conoscenza tecnica non indifferente.
Ci sono vari tecnicismi anche qui da conoscere e gestire, come per esempio:
Giuro che non volevo essere troppo perfezionista con questo articolo, perché ripeto Canva rimane un’app super utile!
Ma quando si tratta di una gestione più seria di un dato supporto grafico, è preferibile passare a una gestione più professionale che permetta un maggiore controllo tecnico del tutto.
Se vuoi approfondire l’argomento, ti ricordo che puoi prenotare una call dove mi parli del tuo progetto. 🌿
Mi chiamo Carolina Frangipane, sono una graphic designer e mi occupo di brand identity e impaginazione, con un occhio sempre rivolto a soluzioni ecologiche.
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