Qualche consiglio per scegliere i font con consapevolezza
Conoscere le varie tipologie di famiglie di font può darti una mano a scegliere i font con cognizione di causa o a saperti interfacciare con chi si occupa delle tue grafiche. Inoltre, capire come vengono suddivisi, ti sarà utile per abbinarli oltre che sceglierli.
In questo articolo salterò a piè pari quella che è la storia rivoluzionaria della nascita dei font tipografici, per come oggi li conosciamo. Nascono infatti come font intesi nell’accezione moderna del termine, quando viene inventata la tipografia a caratteri mobili. Siccome la storia dei caratteri è davvero affascinante, se hai voglia ti rimando ad altre fonti per approfondire.
Qui quello che vorrei ottenere è piuttosto darti una mano a comprendere meglio alcune definizioni tecniche e perché no?… riuscire di conseguenze a scegliere i font e a saperli abbinare con maggiore sicurezza progettuale.
Aggiungo anche che esiste la nobile arte del disegno dei font, cioè progettisti che si occupano soprattutto di questo e a me viene da definirli davvero degli artisti. Qui ti lascio un video bellissimo di una star del disegno tipografico, un un bellissimo intervento al TedX.
Quali sono le categorie principali di font
I Bastoni o Sans Serif
Sono i caratteri più lineari, i cui apici e le finali (dette aste ascendenti e aste discendenti) finiscono ad angoli retti. Sono privi di quei ricciolini arrotondati e quelle curve che invece caratterizzano i graziati, vedi prossimo paragrafo.
Gli spessori sono otticamente uguali, sottolineo otticamente, perché spesso non lo sono nella realtà delle “misure”, ma l’occhio leggerà determinati aggiustamenti come omogeneità finale di lettura.
Esempi di Bastoni sono l’Helvetica, l’Arial, il Gill Sans, il Futura, ecc… Ti lascio anche l’elenco dei San Serif dentro Google Fonts.
I Graziati o Serif
Sono i font che terminano con le cosiddette grazie, dei ricciolini curvati che verso la fine vanno ad assottigliarsi. Si suddividono in sotto categorie, come i Romani antichi e i Romani moderni. Ma a noi in questo caso serve a capire che sono i caratteri che possono avere un aspetto più elegante e formale.
Esempi di graziati sono il Times, il Garamond, il Bodoni, ecc… Qui di seguito ti lascio l’elenco dei Serif esistenti all’interno dei Google Fonts così da individuarli nel loro insieme.
Gli Egiziani
Io li descrivo come i font che da bastoni si sono trasformati in graziati. È la mia personalissima definizione, occhio. Perché dico questo? Perché solitamente gli egiziani sono dei font con delle aste abbastanza di sostanza, le cui estremità terminano con delle grazie geometriche, poco sottili.
Un tipico esempio di egiziano è questo font.
Gli Script
Questi sono i font che simulano la scrittura a mano, o quella calligrafica. Anche in questa categoria ci sono delle sotto famiglie, non a caso Googe fonts li elenca come “handwriting”. Ma ma qui vogliamo semplificarci la vita e per questo motivo li definiamo semplicemente Script.
Come abbinare i font fra loro
Consigli su come abbinarli
Giusto per darci una “regola” che faccia da guida molto easy, in generale si consiglia sempre l’abbinamento di un bastoni con un graziato e viceversa. Più difficile e meno armonico abbinare fra loro 2 bastoni o 2 graziati. Io vedo i caratteri tipografici come delle note di uno spartito. Ci deve essere una “tonalità”, un ritmo, una gradevolezza d’insieme. Ecco, per riuscire a scrivere uno spartito armonico, il mio consiglio è quello, appunto, di non mescolare simile con simile, ma cercare la complementarità.
Come scegliere i font
Scegliere un font graziato o un bastoni, dipende molto dai supporti sui quali saranno visualizzati i nostri testi. Ad esempio, facci caso, per lunghe letture, tipo libri di narrativa e saggi, si preferisce l’uso del graziato perché stanca meno la vista.
È anche vero però che se siamo di fronte a blocchi di testo stretti, dove l’occhio deve fare avanti e indietro, sinistra-destra frequentemente, allora si consiglia l’uso di un bastoni.
Genericamente per le titolazioni sarebbe preferibile un bastoni. Di sagge indicazioni ce ne sono sono tante, ma poi entriamo nell’ambito dell’impaginazione professionale. Quindi ti consiglio di tenere come punti fermi questi due consigli. Testi lunghi e corposi da libro, vai di graziato. Testi corti come titoli, introduzioni, testi molto brevi, vai di bastoni.
Piccolo consiglio finale
Puoi allenare l’occhio agli abbinamenti facendoti aiutare anche da Google Fonts. Ad esempio, quando scegli un determinato font, GF ti indica la cosiddetta “Pairings”, cioè abbinamenti funzionali suggeriti. Un bell’aiuto, no? Oppure puoi cercare su Pinterest alla voce “abbinamento font” o “pairings font”. Troverai tanti bei suggerimenti visivi.
Spero che questa mini guida ti sia tornata utile. Se vuoi approfondire o hai dei dubbi puoi scrivermi o iscriverti alla mia newsletter, dove parlo di questo e altri argomenti per aiutarti a districarti nel mondo della grafica, quella bella.
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